La consapevolezza dell’impatto devastante di alcune aziende famose sul territorio e sulla manodopera è emersa in modo significativo a partire dagli anni ’90. Questo fenomeno è stato portato alla luce da inchieste giornalistiche, pressioni da parte di organizzazioni non governative (ONG) e attivismo pubblico, creando una crescente attenzione verso le pratiche aziendali dannose.
Negli anni 2000 e 2010, questa consapevolezza si è ulteriormente consolidata, dimostrando che un’azienda non è solo un insieme di edifici, persone e attività produttive, ma una realtà con un impatto profondo sul territorio in cui opera. Di conseguenza, è evidente che una buona gestione aziendale porta benefici non solo all’azienda stessa, ma anche al territorio e alle persone che vi abitano.
Un’azienda può essere definita “portatrice di valori” quando contribuisce al benessere economico, al progresso sociale e allo sviluppo sostenibile delle comunità in cui opera.
Aziende italiane che hanno creato valore
Realtà come Olivetti e Luxottica hanno dimostrato come le aziende possano contribuire positivamente alla “catena del valore”, creando ricchezza economica, benessere sociale e sviluppo sostenibile.
Come le aziende creano valore
- Uso efficiente delle risorse: Ottimizzando l’uso di capitale, lavoro e materie prime, le aziende possono massimizzare la produzione e minimizzare i costi.
- Innovazione: Sviluppando nuovi prodotti, servizi e modelli di business che rispondano ai cambiamenti del mercato e alle tendenze globali.
- Relazioni solide con gli stakeholder: Costruendo e mantenendo relazioni di fiducia con clienti, fornitori, dipendenti e comunità locali, che sono essenziali per il successo a lungo termine.
- Misurazione del valore creato: Utilizzando indicatori di performance, sia finanziari che non finanziari, per valutare e comunicare il valore creato agli stakeholder attraverso report finanziari, bilanci sociali e report ESG.
- Creazione di ecosistemi sostenibili: Collaborando con altre imprese, organizzazioni non profit e istituzioni governative per affrontare sfide comuni e promuovere lo sviluppo economico e sociale.
La sfida della transizione ecologica
Oggi le imprese sono chiamate a partecipare alla transizione ecologica, che influisce sulla catena del valore e spesso richiede un ripensamento della governance aziendale. Tuttavia, molte aziende continuano a concentrarsi su soluzioni più rapide ed economiche, spesso meno sostenibili, per garantire la sopravvivenza e il profitto.
Le startup che hanno fatto della sostenibilità la loro missione, basandosi su economie circolari, rappresentano un esempio positivo di questa nuova catena del valore. Nazena è una di queste realtà, aiutando altre aziende a recuperare i loro scarti, riducendo così i costi di smaltimento e di approvvigionamento delle risorse. Infatti, il materiale di scarto viene trasformato in una risorsa produttiva, evitando che finisca in discarica quando è ancora utilizzabile e permettendo all’azienda di ridurre gli investimenti in nuove materie prime. Questo approccio contribuisce inoltre a migliorare il punteggio LCA (Life Cycle Assessment), un’analisi che misura l’impronta ambientale di un prodotto o servizio lungo il suo intero ciclo di vita, fondamentale per rispettare le direttive europee e ridurre significativamente l’impatto ambientale. Di conseguenza, l’azienda beneficia anche di un miglioramento della propria immagine, basato su pratiche green concrete e trasparenti.
Gli scarti delle aziende e gli indumenti recuperati dalle cooperative vengono utilizzati da Nazena per realizzare soluzioni personalizzate per le aziende stesse o per altre imprese. Attraverso studi di fattibilità e sviluppo di prodotto, Nazena gestisce l’intero ciclo di vita degli output che realizza, dal recupero dello scarto di produzione fino alla distribuzione, al riciclo e allo smaltimento. Perché da soli non si va lontano, ma insieme si può davvero rendere il mondo più pulito ed efficiente.
Nazena si rivolge alle industrie tessili e dell’abbigliamento, ai retailer e ai consumatori, con l’obiettivo di coinvolgere l’intera filiera nel cambiamento. Le aziende possono anche solo recuperare gli scarti in un’ottica di riduzione dell’impatto ambientale e ottimizzazione delle risorse.
Perché non tutte le aziende adottano le economie circolari?
La transizione ecologica è una sfida recente e complessa. Molte aziende hanno scoperto che comporta costi significativi in termini di risorse ed energie. Le aziende che operano esclusivamente nella sostenibilità spesso non dispongono di grandi capitali, come quelle quotate in borsa. Questo porta a riflettere sulla necessità di accettare che i margini di profitto aziendali potrebbero ridursi, mentre il concetto stesso di lavoro e di impresa evolverà insieme alla transizione ecologica.
Se un materiale è considerato rifiuto da un’azienda, può diventare una risorsa preziosa per un’altra. Questa mentalità è al cuore dell’economia circolare e della sostenibilità aziendale.
Nazena recupera gli scarti tessili attraverso un processo brevettato di upcycling creando prodotti sostenibili. Contattaci