Il 73% dei vestiti finisce in discarica o è incenerito a fine vita (fonte: circularity.com).
Partiamo con questo dato per inquadrare quanto l’industria tessile abbia un impatto negativo sul fronte ambientale, climatico e sociale, con diversi esiti drammatici tra cui l’alto consumo di risorse e materie prime e il rilascio di inquinanti chimici. Nell’articolo vedremo che cosa s’intende per economia circolare e riciclo tessile e qual è il ruolo del consumatore.
L’adozione dei principi dell’economia circolare rappresenta una soluzione e al contempo un’opportunità per le imprese del settore tessile. L’economia circolare infatti consente alle aziende di affrontare le criticità ambientali e sociali e al contempo di ottenere diversi vantaggi strategici. Impiegando misure come la prevenzione dei rifiuti, l’ecodesign e il riuso dei materiali, le imprese europee otterrebbero un risparmio in termini economici e contemporaneamente ridurrebbero le emissioni annue di gas serra.
Che cos’è l’economia circolare?
Secondo la definizione data dal Parlamento Europeo: “l’economia circolare è un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile.
In questo modo si estende il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo a ridurre i rifiuti al minimo.
Una volta che il prodotto ha terminato la sua funzione, i materiali di cui è composto vengono infatti reintrodotti, laddove possibile con il riciclo. Così si possono continuamente riutilizzare all’interno del ciclo produttivo generando ulteriore valore.”
Questo modello è fondamentale per la sostenibilità, sia a livello ambientale che sociale, in quanto può aiutare a ridurre l’inquinamento, preservare le risorse naturali e creare posti di lavoro.
Economia circolare e riciclo tessile: il ruolo del consumatore
Oggigiorno l’attenzione verso i principi dell’economia circolare sta aumentando sempre più e c’è grande sensibilità da parte dell’opinione pubblica anche nei confronti del riciclo tessile.
Purtroppo è cosa nota come l’industria tessile sia una delle più impattanti a livello ambientale, ma d’altro canto bisogna sottolineare che è anche una delle più promettenti per quanto riguarda l’evoluzione verso pratiche sostenibili. Applicare l’economia circolare al settore tessile può aiutare a ridurre gli impatti ambientali e climatici di quella che è, dati alla mano, la seconda industria più inquinante al mondo, riuscendo anche a mantenerne i benefici economici e sociali.
In questo contesto, il consumatore gioca un ruolo cruciale e spesso sottovalutato.
Come possono contribuire all’economia circolare le scelte di consumo consapevole
I consumatori svolgono un ruolo cruciale nell’economia circolare perché le loro scelte hanno ripercussioni sulla sostenibilità ambientale, ma anche sociale, e possono influenzare la produzione e il ciclo di vita dei prodotti. Di fatto scelte di consumo consapevoli, insieme a un utilizzo responsabile dei prodotti possono contribuire alla riduzione degli scarti e spingere sempre più persone all’adozione di pratiche sostenibili.
Nella società dei consumi in cui viviamo il modello economico è basato sulla crescente produzione e sul continuo acquisto di prodotti e a livello sociopsicologico l’atto stesso di acquistare è un elemento centrale nella costruzione della nostra identità. Si acquista sia per distinguersi che per sentirsi parte di un gruppo e riconoscersi. Questo si traduce da un lato in forme di consumo eccessivo, dall’altro risulta essere utile per diffondere scelte di acquisto più sostenibili.
Oggi i consumatori tengono in considerazione non solo il prezzo e la qualità percepita dei prodotti, ma anche il comportamento dei produttori e la sostenibilità ambientale e sociale di tutta la filiera produttiva.
Consigli pratici per promuovere l’economia circolare e per una gestione responsabile post-consumo
Ecco alcuni consigli per adottare comportamenti rispettosi e fare scelte di acquisto consapevoli:
1. Acquistare prodotti di qualità
Vuol dire fare un investimento perché i prodotti di qualità durano più a lungo, richiedono meno riparazioni e sostituzioni e questo si traduce in meno rifiuti e un minor impatto sull’ambiente.
2. Conoscere i materiali
Informarsi sui materiali che compongono i vestiti è essenziale. Materiali naturali, biodegradabili o riciclabili sono da preferire rispetto a quelli sintetici o ai vestiti multi composizione che mixano cioè diversi tessuti sintetici perché questo rende più difficili le operazioni di riciclo.
3. Riparare e riutilizzare
Quando i vestiti si rovinano, non bisogna per forza buttarli. Fare piccole riparazioni può prolungare di molto la vita dei capi.
4. Riciclare in modo responsabile
Se il riciclo tessile è un’opzione, assicurarsi di farlo in modo responsabile è cruciale. Ci sono punti di raccolta specifici e organizzazioni che accettano abiti usati, informiamoci su quelle presenti nel nostro comune.
5. Sostenere brand sostenibili
Molti marchi stanno adottando pratiche sostenibili. Sostenere questi brand è un passo nella direzione giusta.
6. Promuovere l’educazione sull’economia circolare
Condividere informazioni e sensibilizzare familiari e amici sull’importanza dell’economia circolare può contribuire a diffondere la consapevolezza e l’adozione di pratiche sostenibili.
7. Ridurre il consumo eccessivo
Acquistare solo quello di cui si ha realmente bisogno può aiutare a ridurre gli sprechi.
Ognuno di noi può fare la differenza nel promuovere un futuro più sostenibile per l’industria tessile e, di conseguenza, per il nostro pianeta.
[Fonti: Circularity.com, Fashion Revolution, Ellen MacArthur Foundation, European Parliament]