Lunedì 19 Giugno 2023 abbiamo partecipato alla tavola rotonda di Deloitte “CircularCity Innovation Lab – Accelerare la transizione circolare” dedicata alla circolarità urbana.
Nazena è stata selezionata e inserita tra le start-up rilevanti per la CircularCity, programma di open innovation che mira a identificare le soluzioni più promettenti di start-up/scale-up volte a rivoluzionare le città secondo le macro-tendenze della circolarità, in linea con le esigenze di business e innovazione del mercato.
Nel panel, moderato dalla giornalista Eleonora Chioda, c’era anche Melissa de Teffé, la nostra International Business Developer, che ha raccontato quali sono i nostri obiettivi e come lavoriamo per raggiungerli affrontando le sfide di settore e cogliendo le opportunità in ambito circolare.
Il focus: perché le città sono così importanti quando si parla di transizione circolare?
Il primo motivo è legato all’enorme processo di urbanizzazione, infatti oggi più della metà della popolazione mondiale vive nelle città (secondo l’ONU entro il 2050 si arriverà a più di due terzi) e poi perché bisogna considerare che le persone nelle città consumano il 78% dell’energia primaria del mondo, emettendo più del 70% di emissioni di carbonio.
Le città quindi rappresentano contemporaneamente sia una sfida che un’opportunità per mantenere i livelli di riscaldamento globale nei limiti dell’Accordo di Parigi.
La situazione a livello globale
Nonostante la maggiore consapevolezza legata a questi temi solo il 7,2% dell’economia globale può essere considerata circolare (Circularity Gap Report). Nel report si evidenzia come la quantità di risorse e materiali utilizzati siano in costante aumento, addirittura si prevede che raddoppieranno entro il 2050.
E in Italia?
Il 5° Rapporto sull’Economia Circolare del Circular Economy Network mostra come l’Italia sia il paese più circolare tra le prime cinque economie dell’UE (Spagna, Francia, Germania, Italia e Polonia). In particolare, il rapporto evidenzia come l’Italia abbia uno dei tassi di riciclaggio più elevati dell’UE (72% rispetto a una media del 53%).
L’economia circolare rappresenta un’opportunità, sia per le regioni che per le città, di ripensare i modelli di produzione e consumo, i servizi e le infrastrutture e soprattutto per essere terreno fertile per l’innovazione.
Ad esempio, Milano fa parte di C40, una rete globale di quasi 100 città internazionali che sono unite nell’azione per combattere la crisi climatica e si impegnano a utilizzare un approccio inclusivo e collaborativo basato sulla scienza per ridurre la propria quota equa di emissioni del 50% entro il 2030.
Il ruolo dell’innovazione nella transizione circolare
Oltre ad essere in prima linea nella lotta al cambiamento climatico, le città sono anche il luogo in cui convergono piani finanziari, commerciali e pubblici.
Lo sviluppo circolare, così come lo sviluppo sostenibile, è infatti un tipo di transizione che deve essere sistemico per avere successo e si basa su una forte interconnessione di settori. Questo vuol dire che è necessario implementare modi innovativi di (ri)pensare i sistemi di produzione e consumo.
Le principali aree per lo sviluppo di una città circolare
Ci sono 4 macro-trend interconnessi e di importanza strategica per migliorare l’infrastruttura delle città verso un modello virtuoso di circolarità.
Quindi le aree di più grande interesse per l’economia circolare nelle città sono: materiali, trasporti, risorse e acqua.
1. MATERIAL CYCLE
Ottimizzazione del ciclo dei materiali e uso del territorio, tramite:
• Riciclo dei materiali da costruzione
• Soluzioni nature based
• Ottimizzazione energetica
2. TRANSPORT&MOBILITY CYCLE
Creazione di un sistema di mobilità condivisa e pulita, tramite:
• Mobility as a Service
• Mobilità attiva
• Logistica intelligente
3. RESOURCE CYCLE
Utilizzo più efficiente delle risorse nel contesto urbano, tramite:
• Eco-design dei prodotti
• Visione della città come miniera urbana
• Logistica intelligente
4. WATER CYCLE
Chiusura del ciclo dell’acqua, tramite:
• Recupero da fonti contaminate
• Raccolta acque piovane
• Riduzione delle perdite idriche.
Resource Cycle
A proposito di Resource Cycle, in ottica di città circolare, è necessario raggiungere gli obiettivi fissati dall’UE. Servono quindi soluzioni innovative che permettano di sfruttare le risorse, sia primarie che secondarie, diminuendo ulteriormente la produzione di rifiuti.
Il ciclo delle risorse si concentra sull’uso più efficiente delle risorse naturali disponibili nel contesto urbano, in cui il riutilizzo, la riparazione e il riciclaggio vengono facilitati e i beni e prodotti vengono condivisi e recuperati alla fine del loro ciclo di vita. Questo ciclo si concentra sulla riduzione dell’estrazione di nuove risorse, sull’ottimizzazione dell’uso delle risorse esistenti e sulla creazione di modelli di consumo più sostenibili. Ciò implica l’adozione di strategie di progettazione circolare, la promozione dell’economia circolare e l’implementazione di infrastrutture e sistemi di gestione dei rifiuti che favoriscano la riduzione, il riutilizzo e il riciclaggio delle risorse.
Quindi strategie e misure che noi di Nazena condividiamo e promuoviamo da sempre.
Come si pone Nazena?
In Nazena, grazie al riciclo delle fibre tessili, trasformiamo gli scarti tessili industriali e i vestiti usati in nuovi prodotti.
Si tratta di una soluzione di economia circolare per trasformare e innovare il settore della moda in linea con i principi della sostenibilità ambientale, e non solo.
In questo modo riduciamo lo scarto tessile di produzione dandogli nuova vita e reimmettendolo nel ciclo produttivo.
Inoltre lavoriamo costantemente per accompagnare le aziende nel loro percorso verso l’innovazione sostenibile.
Il nostro è un processo brevettato di upcycling e innovazione sostenibile che ci permette di recuperare fino al 100% delle fibre tessili e di ottenere un materiale resistente che può essere modellato in base alle esigenze del cliente. Siamo infatti in grado di creare diversi concept di prodotto, dal packaging al mobilio, passando per oggettistica e pannelli acustici.
Quanto ricicliamo in Italia?
Deloitte ha evidenziato come il nostro Paese registri un buon posizionamento rispetto altri Paesi, ma non ha ancora raggiunto gli obiettivi dell’UE.
C’è stata una diminuzione percentuale in Italia della quantità di rifiuti urbani inviati in discarica del -23% (periodo 2011-2021).
10% è l’obiettivo UE da raggiungere relativamente ai rifiuti urbani inviati in discarica.
Non scordiamo che ci sono degli spunti di innovazione su cui lavorare per migliorare questi dati:
• Logistica dei rifiuti intelligente
• Uso di materie prime seconde
• Servizi di riparazione
• Product life extension
• Città come miniera urbana
• Nuove tecnologie di riciclo
Il ruolo dell’innovazione
L’innovazione è fondamentale per la piena realizzazione di un nuovo modello circolare. Gli investimenti ingenti e l’attenzione crescente verso la circolarità possono essere incanalati verso lo sviluppo di tecnologie, collaborazioni, modelli di business innovativi, circolari e sostenibili.
L’innovazione sostenibile e circolare si sviluppa attraverso 3 asset:
1. PRODUCT INNOVATION
• Nuove Tecnologie
• Nuovi Materiali
• Nuovi Processi
2. ECOSYSTEM INNOVATION
• Nuove Relazioni
• Nuovi Partner (produttori, fornitori, autorità di regolamentazione etc.)
3. BUSINESS MODEL INNOVATION
• Nuovo Valore per gli stakeholder
• Maggiore Resource Efficiency
Il CircularCity Lab si propone di identificare le start-up più innovative e promettenti nell’ambito dell’economia circolare, in particolare lungo i quattro segmenti strategici della CircularCity: Material, Transport&Mobility, Resource e Water.
È un onore essere stati inseriti tra le start-up rilevanti per la CircularCity, il programma di open innovation di Deloitte che punta a trovare le soluzioni più promettenti di start-up/scale-up per rivoluzionare le città in base alle macro-tendenze della circolarità, in linea con le esigenze di business e innovazione del mercato.
I principi dell’economia circolare nel ciclo delle risorse
L’integrazione dei principi dell’economia circolare nel ciclo delle risorse può portare a una riduzione del consumo di materiali vergini, minori quantità di rifiuti e sostanze tossiche, un miglior utilizzo dei prodotti e un impatto ambientale complessivamente ridotto.
Abbiamo accesso a diversi tipi di prodotti nella vita quotidiana: cibo, beni di consumo, elettronica, abbigliamento, tutti beni che ci consentono di avere una buona qualità di vita. Però l’attuale modello lineare di produzione e consumo include l’estrazione di risorse finite, il loro processo e l’alto volume di rifiuti.
Considerando il progressivo aumento della popolazione urbana, tutto ciò non è più sostenibile.
Il World Economic Forum stima un aumento del 116% nel consumo di materiali confrontando i valori osservati nel 2010 (41,1 miliardi di tonnellate) con quanto previsto nel 2050 (81,8 miliardi di tonnellate). Il passaggio da un approccio lineare a un approccio circolare è quindi fondamentale per far fronte alla crescente domanda di risorse.
Nella transizione da un modello di supply chain lineare a un modello circolare il mercato affronta in primo luogo una sfida d’innovazione.
Quali strategie adottare?
L’adozione di strategie circolari permette sia di sviluppare metodi efficaci e scalabili per la raccolta, il trasporto e la gestione dei rifiuti, che di valorizzare i rifiuti attraverso l’upcycling, il riutilizzo, il riciclo e, solo come ultima risorsa, il recupero, al fine di generare valore aggiunto.
ECO-DESIGN
L’approccio dell’eco-design richiede di concepire prodotti e servizi in una prospettiva circolare realizzati per il riutilizzo, la riparazione e il riciclo.
ALTERNATIVE SOURCING
Per ridurre lo sfruttamento delle risorse primarie, una soluzione chiave è trasformare i materiali a fine vita in materie prime secondarie e reintrodurli nel flusso, trovando una nuova applicazione all’interno del contesto urbano.
URBAN MINES
Le città dovrebbero essere viste come “miniere urbane” che forniscono grandi quantità di risorse sotto forma di rifiuti in un periodo di crisi delle materie prime e dell’energia.
SMART TRANSPORT
Il trasporto intelligente per la gestione dei rifiuti può contribuire a ridurre l’impatto ambientale associato al trasporto dei rifiuti raccolti nelle aree urbane.
Il primo obiettivo del CircularCity Innovation Lab è quello di sviluppare un nuovo ecosistema di open innovation per mettere a sistema saperi, know-how, tecnologie e risorse dei diversi attori, lungo i macro-trend della CircularCity.
L’innovazione può supportare, potenziare e attivare la circolarità.
Creativity and innovation are about finding unexpected solutions to obvious problems, or finding obvious solutions to unexpected problems.
Rei Inamoto